Suoni Controvento: artisti e musica in tutta l’Umbria

suoni controvento

Una settima edizione tutta da vivere dal nord al sud del cuore verde d’Italia. Pronto ad aprirsi alla bella stagione, Suoni Controvento che, dopo un’anteprima a Valfabbrica lo scorso 26 giugno che ha visto protagonista l’Overground Blues dei Sacromud, dal 15 luglio al 10 settembre animerà ventuno città dell’Umbria: Assisi, Campello sul Clitunno, Costacciaro, Fossato di Vico, Gualdo Tadino, Gubbio, Montefalco, Montone, Narni, Norcia, Pietralunga, San Gemini, San Venanzo, Scheggia e Pascelupo, Sigillo, Spello, Spoleto, Stroncone, Terni, Trevi e Valfabbrica. Immancabili, “Suoni Controvento Slow” (ramo del festival volto a valorizzare i comuni umbri e che punta a un turismo lento, sostenibile ed esperienziale) e il format “Libri in cammino” (nell’ambito del quale tre degli autori che presenteranno le proprie opere durante passeggiate immersive nella natura sono di origini umbre e scrittori di rilievo nazionale).

Nato nei borghi del circondario del monte Cucco, Suoni Controvento, promosso da Associazione Umbra della Canzone e della Musica d’Autore con il sostegno del Ministero della Cultura, Regione Umbria, Sviluppumbria, Fondazione Perugia e Fondazione Cassa di risparmio di Terni e Narni, si è trasformato in pochi anni in un contenitore di arti performative di alto livello, confermandosi, man mano con la sua crescita, in festival rappresentativo dell’Umbria, unico per il coinvolgimento dei borghi della regione (ventuno in tutto ad oggi) e delle realtà di appartenenza degli stessi tra Istituzioni, proloco e associazioni, qualità degli eventi – che vedono protagonisti non solo grandi nomi, ma anche talenti emergenti di nuova generazione – originalità delle contaminazioni che vanno a creare un filo conduttore tra musica, teatro, letteratura e natura, e sguardo rivolto alla sostenibilità.

In linea con il rispetto dell’ambiente, fondamentale per Aucma, gli eventi vengono strutturati in modo da rendere minore possibile il loro impatto con il luogo naturale ospitante, tutelato da un allestimento tecnico che evita ogni tipo di installazione a terra (palco compreso) e di tipo verticale, eccetto ovviamente il sistema audio: la location diventa così parte integrante dell’evento e quello che si viene a creare è un dialogo spontaneo condiviso fra luogo, artista e pubblico. Pubblico sempre più numeroso a cui l’associazione rivolge costantemente una campagna di sensibilizzazione delle “buone pratiche” attraverso i propri canali.

Il 2019, quando il festival ha portato il concerto di Marco Mengoni in quota a Pian di Spilli, è stato l’anno in cui la sostenibilità è divenuta per il festival qualcosa di più ampio come concetto. Un qualcosa ispirato, se vogliamo, all’Agenda ONU 2030 in cui lo sviluppo sostenibile è un programma di azione integrato tra diverse componenti. Come conseguenza, altro obiettivo, per Aucma, è stata la ricerca di energia pulita che ha portato a una collaborazione di un grande player del settore, il Gruppo Hera, da sempre attento alla sostenibilità, all’economia circolare e all’innovazione.

Il 2022 ha poi rappresentato l’anno di un impegno che risultasse ancora più tangibile dal punto di vista della sostenibilità in quanto per la prima volta il Suoni Controvento, attraverso la collaborazione con Fattoria Creativa, Regusto e Zero Infinito ha avuto la possibilità di calcolare l’impronta di carbonio emessa in occasione di alcuni eventi e attività del festival. Il totale di Co2 pari è stato compensato tramite Impact Token (2 pasti equivalenti + 3m cubi di suolo risparmiato + 2 m cubi di acqua risparmiata + 1 kg di CO2 evitata).

Anche per questa edizione Suoni Controvento continua a dare un forte impulso al tema della sostenibilità ambientale grazie alla partnership con Regusto, Fattoria Creativa, MDP (Material design & processing) e l’Università degli studi di Perugia, impostando un percorso virtuoso che parte dall’ analisi della carbon footprint del Festival, che consentirà di calcolare l’impronta di carbonio complessiva del Festival a cui seguirà la compensazione attraverso gli Impact Token di Regusto che certificano l’Impatto Positivo ambientale e sociale connesso all’evento,  oltre a realizzare  una campagna d’ informazione delle buone pratiche, diretta al pubblico e fruitori del Festival.

Ma l’impegno di SCV non si ferma: gli organizzatori sono infatti concentrati su diversi obiettivi come, ad esempio, salute e benessere, consumo responsabile, creazioni di reti, socialità, solidarietà, con la ferma convinzione che lo sviluppo di un circuito virtuoso tra cultura e buone pratiche possa rappresentare una strada innovativa per la creatività e la sua fruizione.

Anche quest’anno per l’organizzazione dell’edizione 2023 Aucma si avvarrà di prestigiose collaborazioni, tra conferme – tra gli altri, Confagricoltura Umbria, Federalberghi Umbria, Direzione Regionale Musei Umbria, Aba, Conservatorio Morlacchi di Perugia, Cams, Gruppo Hera, Diva International – e new entry come il Movimento Turismo del Vino Umbria, Tgr Rai Umbria (quest’ultima in partnership), l’aeroporto Internazionale dell’Umbria San Francesco d’Assisi e una delle principali radio italiane, Rai Radio 2.

La presentazione della settima edizione martedì 4 luglio al salone d’Onore di palazzo Donini a Perugia, alla presenza di Donatella Tesei (presidente Regione Umbria), l’avvocato Daniele Moretti (Fondazione Perugia), Lucia Fiumi e Gianluca Liberali (presidente e direttore artistico Aucma). In sala anche numerosi rappresentanti istituzionali e non di tutte le realtà coinvolte nella realizzazione di quest’anno.

«Suoni Controvento – ha detto Lucia Fiumi, aprendo gli interventi – prosegue il suo percorso con tantissimi comuni che hanno aderito, cambia faccia ogni volta e anche quest’anno ci sono tante cose nuove e luoghi che si aggiungono. Sono 21 i comuni in rete e questo è importante perché sostengono il festival nel suo complesso, non solo il singolo evento nel territorio di appartenenza. Stiamo inoltre costruendo un percorso importante sulla sostenibilità degli eventi culturali, anche in sinergia con due grandi festival come Umbria Jazz e il Festival dei Due Mondi di Spoleto».

«Questo festival – le parole della presidente Tesei – che ci accompagnerà per tutta l’estate, ha una serie di caratteristiche che lo contraddistinguono e che lo presentano in coerenza con quello che l’Umbria è oggi, per come la stiamo promuovendo. Caratteristiche che lo mettono al centro anche di un percorso sulla sostenibilità a 360 gradi che sta portando avanti la Regione, visto che questa viene declinata anche per festival ed eventi culturali. Suoni Controvento, anche in questo caso, ha le caratteristiche giuste. Senza contare, infine, che è un festival che unisce i territori e che nel periodo del covid è stato necessario per poter ripartire in sicurezza, in spazi all’aperto e in luoghi meravigliosi della nostra regione per far vivere al pubblico momenti straordinari».

Daniele Moretti si è poi complimentato con gli organizzatori «per il coraggio di aver osato con un format nuovo», sottolineando inoltre che «sono riusciti, per fare rete, a trovare vari input dai bandi pubblicati dalla Fondazione. È la manifestazione che si è sviluppata di più su tutto il territorio della regione».

«Suoni Controvento – ha concluso Gianluca Liberali – è il tipo di progetto turistico-culturale che meglio racconta oggi l’Umbria perché va nei territori e fa emergere aspetti importanti legati all’ambiente e ai luoghi più caratteristici ma anche inusuali della regione. Ci muoviamo andando alla ricerca sempre di nuovi spazi, riservando quelli più grandi a nomi importanti del pop e della musica d’autore mentre nei borghi puntiamo ad una offerta con artisti di nicchia. Sul fronte della programmazione quest’anno abbiamo poi aperto a più artisti stranieri».

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